Presentazione del libro "Quando il fascismo dettava la dieta"

Sempre più spesso sentiamo parlare di “sovranità alimentare” e veniamo invitati a consumare solo prodotti nazionali. Temi che inevitabilmente rievocano un certo passato, durante il quale, con le stesse formule, fu mobilitata la società italiana. Nel 1935, infatti, dopo l’invasione dell’Etiopia e le sanzioni da parte della Società delle Nazioni, il fascismo trasformò le cucine italiane in trincee, contro un presunto “assedio economico”. Già i futuristi avevano tentato, con scarso successo, di rivoluzionare la gastronomia italiana, mettendo al bando la pastasciutta. Il regime, dal canto suo, provò a delineare una vera e propria cucina “antisanzionista”, fatta di riso, polenta, polli, conigli, karkadè e piatti dal sapore patriottico (come la trota salmonata alla Badoglio, il polpettone Macallè o il dolce alla Graziani). Una sorta di preludio alla cucina di guerra fondata sul niente, alla quale tutti dovettero forzatamente adattarsi a partire dagli anni Quaranta.
Evento ad offerta libera rivolto a socə Arci.
Per rinnovare o associarti scarica l’app Arci su https://tessera-arci.it/ e fai domanda di pre-adesione all’Arci Dalló.
Tutte le Info su circolo e tesseramento le trovi su www.arcicastiglione.it/tesseramento
Telefono
Tutti i diritti riservati.

