"Cosmogonie. Narrazioni visionarie": inaugurazione della mostra sabato 31 maggio alle 11

Inaugura sabato 31 maggio alle 11 la nuova mostra alla Galleria del Premio Suzzara, a cura di Massimo Pirotti ed Erika Vecchietti
La mostra “Cosmogonie. Narrazioni visionarie”, in partenza a Suzzara sabato prossimo, mette in dialogo la collezione del Museo Galleria del Premio Suzzara – Gino Guida, Gianni Celano e Renzo Emiliani – con opere frutto di importanti prestiti, mai esposte insieme in un percorso organico.
Si passa quindi dalle minacciose figure mitologiche di Ferruccio Bolognesi alle cosmogonie di Giuseppe Billoni, in cui dal fondo scuro emergono sinuose forme organiche. Una ricerca che intreccia estetica e introspezione, dimensione fantastica e visione poetica quella che si presenta nella sezione dedicata agli universi ibridi e perturbanti.
La forma umana si fa larviforme in Mario Pecchioni, per poi riassumere la forma del mito. Di grande potenza immaginifica gli oli di Domenico Difilippo, in cui il tema dell’occhio assume la sua dimensione archetipica, trasmutante, al limite della psichedelia e la figura umana, deformata dall’angoscia, ne esprime tutto il portato drammatico.
Delicate vibrazioni di colore, sospese tra la favola e l’incubo, danno forma ai personaggi di Raimondo Cardelli e all’enigmatica, di precisione fiamminga, opera del piacentino Armodio. Equilibristi nei colori intensi e brillanti della ceramica, i “Lettori” di Andrea Jori dialogano, con il loro aspro e dinamico modellato, con i volumi della biblioteca del Museo.
La mostra prosegue con le forme ironiche e surreali del Renzo Margonari degli anni Settanta, che diventano astratte nelle opere più recenti, cui fanno da contraltare l’altorilievo polimaterico di Ugo Sterpini e l’astro antropomorfo, quasi mélièsiano, della china di Walter Mac Mazzieri.
Il corpo umano, nella sua fisicità maschile e femminile, torna protagonista nelle opere di Mario Brozzi e di Lanfranco, e si immerge in dimensioni surreali e metafisiche negli oli di Vinicius Pradella e di Afro Daolio. L’iperrealismo di Maurizio Calciolari muta, proseguendo, nelle forme organiche di Antonio Atza, di Franco Pivetti, di Gianni Dova e di Cesare Lazzarini, fino alla nuova mitologia di Fabrizio Clerici e alle chimere in bronzo di Albano Seguri.
Esponente femminile Vania Elettra Tam, con un polittico in cui una giovane dama postmoderna, sorella di quella ritratta dal Pollaiolo, viene ritratta con acconciature fatte di elettrodomestici: un’ironia lieve ma pungente sul rapporto tra la donna, la sua immagine di fascino e seduzione e il microcosmo delle “ossessioni” domestiche.
Orari di apertura: martedì-venerdì dalle 9 alle 17, sabato dalle 10 alle 18.
Museo Galleria del Premio Suzzara
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